Stando come oggi le cose, le case automobilistiche europee hanno due alternative. O trasferiscono tutta la produzione in Cina mettendo la testa sul ceppo del gruppo dirigente di Pechino o chiudono i battenti vendendo marchi e tecnologie al miglior offerente (cinese).
Nel 2022 la situazione era già abbastanza chiara. La Cina in sei anni era passata dal nono al primo posto tra i Paesi esportatori in Europa di automobili con oltre mezzo milione di vetture. Seguiva la Turchia (452 mila), la Gran Bretagna (441 mila), la Corea del Sud (411 mila), il Giappone (319 mila), il Marocco…