Gli anni cambiano, ma la politica rimane ferma ed inchiodata nei vecchi stereotipi da prima repubblica, ma rimango meravigliato del “poco peso politico dei parlamentari veneti” nei palazzi romani.
Sì perché se Roma ottiene i benefici con il decreto Roma capitale, la stessa cosa non si po’ dire per Venezia, due pesi e due misure, si sa, è l’eterna canzonetta "Nord e Sud".
Ma il fallimento della classe politica veneta sia essa di “origine“ Pd filo sinistra sia quella Forza Italia filo centro/destra nel non volere rilanciare l’economia del Veneto in quanto locomotiva trainante del bilancio centrale dello stato rischia di lasciare una nazione senza benzina e di rimanere quindi appiedati.
Lo dimostra la situazione attuale di molte famiglie di lavoratori e di imprenditori, quest’ultimi portarti a compiere gesti estremi, vessati dallo Stato con imposte ed enti come Equitalia e le Banche che si comportano come usurai legalizzati.
Mentre Venezia convoca il tavolo di concertazione per costituire la Citta’ Metropolitana, altro non è che la Provincia con poteri indeboliti, in sostanza un contenitore vuoto che porterà regresso ed ingessatura nelle opere del territorio con forte disparità nelle varie zone.
Mentre al nord si compie “la frittata”, al Sud istituiscono le zone franche urbane, portando “ossigeno” alle azienda e maestranze meridionali per migliorare l’occupazione. Ed infatti le imprese beneficiarie potranno fruire in compensazione degli importi loro accordati al fine di abbattere le imposte sui redditi, l’Irap, l’imposta municipale propria e i contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente come secondo provvedimento dell’agenzia delle Entrate, n. 2014/62309.
Ma, mi chiedo con la crisi che attanaglia il Veneto, com’è che nessuno dei politici e gruppi parlamentari del Veneto si è attivati per portare a casa tale beneficio?
Ma il ministro Zanonato perché non ha deciso di istituirle anche in questo territorio? Il beneficio sarebbe stato superiore alle attese con la possibilità di riesumare i posti di lavoro persi. Ma forse è piu’ facile favorire i contratti di solidarietà da fame per le maestranze che innovare e spingere i consumi.
Certamente ora tutti sono interessati ai problemi degli italiani elettori in vista delle elezioni europee. Rimango comunque meravigliato nel leggere i nomi di alcuni politici “datati” che tentano la fortuna in Europa dopo aver affossato l’economia del Veneto e dei Veneti .
Gianluca, 10/5/2014